AO Hostels apre il primo ostello a Budapest

È stato inaugurato a Budapest il primo ostello AO Hostels in Ungheria, segnando così l’ingresso in una nuova nazione della catena di ostelli più grande d’Europa. La nuova struttura si trova al centro del famoso quartiere Erzsébetváros, circondata da molti bar e ristoranti, e dista solo 10 minuti a piedi dalla stazione centrale di Budapest, dal Danubio e dalla Grande Sinagoga.

“Un bellissimo ostello in una vibrante metropoli. Budapest ha molto da offrire sia dal punto di vista culturale sia da quello storico, rendendola di fatto la città ideale per un ostello AO Hostels”, ha dichiarato Oliver Winter, fondatore e CEO di AO Hostels.

L’AO Budapest City ha una capienza di 114 stanze (singole, doppie, familiari e multiple) divise su tre piani e 412 posti letto, all’interno di una vecchia fabbrica di carte da gioco del 1910 la cui storia viene interpretata dal collettivo di artisti ALL CAPS, ovvero gli urban designer: Martón Avery, Bakos Zsuzsi e Fork Imre. I designer hanno, infatti, racchiuso la storia della struttura trasformando la sua scalinata in un viaggio attraverso il mondo delle carte da gioco, dedicando a ogni piano un tema diverso per aiutare gli ospiti a orientarsi.

Per celebrare l’apertura del primo ostello in Ungheria, AO Hostels propone prezzi speciali fino al 31 dicembre 2020. Tutte le camere possono essere prenotate attraverso il sito www.aohostels.com, ota o in agenzia.

Come già annunciato a febbraio, AO Hostels prevede di aprire nel 2022 il primo ostello a Firenze, aggiungendo così nella propria lista un’altra città italiana dopo Venezia. Nelle prossime settimane, poi, è prevista anche l’apertura del secondo ostello a Copenaghen.

Henri Wilmes, Chief Investment Officer dice: “Nonostante la pandemia di Covid-19, il piano di sviluppo di AO Hostels non è cambiato particolarmente. Al momento ci stiamo focalizzando sull’acquisizione, nei prossimi 18-24 mesi, di alberghi e ostelli già esistenti nelle maggiori città turistiche Europee, piuttosto che portare avanti progetti di riqualificazione”.