Lo Stato di emergenza fino a luglio equivale alla fine del turismo italiano. A dirlo è Federturismo in una nota, nella quale si indica anche la ricetta per favorire il ritorno dei viaggi. “Serve una patente per i viaggiatori vaccinati”, dice infatti l’organo di Confindustria che sottolinea come “il settore del turismo, dopo 10 mesi di inattività, con ristori insufficienti e zero incassi, non ha alcuna possibilità di sopravvivere senza una ripartenza, seppur limitata entro la tarda primavera”.
Per questa ragione, la richiesta avanzata al CTS e alla politica è quella di “trovare soluzioni compatibili con la sostenibilità economica di 380mila imprese che danno lavoro a 4 milioni di persone”.
In questo senso – prosegue la nota – “auspichiamo una rapida accelerazione della campagna di vaccinazione nazionale e la realizzazione di una “patente” che consenta ai cittadini vaccinati di poter iniziare a muoversi e viaggiare possibilmente attraverso la stipula di accordi governativi o mediati dall’Unione Europea“.
Il motivo è semplice: non esiste “un piano B per il turismo italiano senza un rilancio, anche scaglionato e contingentato, delle nostre attività nei prossimi 120 giorni, dal momento che le imprese turistiche sono ormai al collasso”.