Mai così male. Nel primo anno dell’era Covid, il 2020, il consumo turistico interno ha perso oltre 63 miliardi rispetto al 2019, oltre a 31 miliardi di valore aggiunto, con un arretramento complessivo ai livelli antecendenti al 2010. Sono le dirette conseguenze dell’arresto quasi totale di un settore certificato adesso dai dati ufficiali dell’Istat, che parlano di pernottamenti dei turisti stranieri in Italia diminuiti del 54,6% – in totale, si è trattato di 207 milioni in meno di presenze dall’estero – mentre per quelli relativi ai nostri connazionali la flessione è stata del 32,2%.
In particolare, la spesa turistica in euro degli italiani in Italia e all’estero ha subito una contrazione di 50 miliardi, di cui 26 miliardi per i soli viaggi all’estero. Il crollo dei viaggi internazionali ha colpito soprattutto tour operator e agenzie di viaggio con i servizi collaterali (-55%) e ristorazione (-52,7%). Da parte sua, il comparto dell’ospitalità è riuscito a resistere (-18%) nonostante la caduta della parte alberghiera controbilanciata dalla tenuta della componente derivante dall’uso in proprio delle seconde case.
“Le anticipazioni diffuse oggi da Istat sul Conto Satellite del Turismo 2020 riportano alla luce la drammaticità della crisi che il settore ha vissuto in questi mesi, confermando le analisi che avevamo condotto e la debolezza degli interventi di sostegno rispetto ad un quadro così difficile”, sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi. Secondo l’associazione però, i primi 6 mesi del 2021 sono partiti con grande difficoltà ma grazie alla campagna vaccinale sono arrivati i primi segnali positivi a luglio ed agosto.
“Siamo di fronte a un’ecatombe, e purtroppo il 2021 non va molto meglio. Anzi, di questo passo il segmento del turismo organizzato, in particolare, riuscirà addirittura a far peggio, in termini di fatturato, del pur tragico 2020”, ha commentato Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato (Fto). “Prodotti come quelli offerti da tour operator e agenzie di viaggi sono crollati, secondo Istat, del 70% l’anno scorso ma quest’anno il rosso è sempre più profondo e non riusciamo a compensare con nessun segmento: l’outgoing italiano fa segnare nel 2021 in -90% per colpa, in gran parte, di chiusure insensate e regole schizofreniche che cambiano di continuo. Anche il business travel ha perso tre quarti del suo giro d’affari e il settore eventi è sotto dell’80%”.