Case, ville, chalet, trulli, dammusi e residenze d’epoca selezionati con cura in tutta Italia. Sono le proposte di Italianway che durante i primi nove mesi dell’anno hanno visto soggiornare ospiti provenienti da 108 Paesi differenti.
in totale, sono stati più di 53mila i viaggiatori che hanno scelto la start-up degli affitti brevi, con un totale di circa 23mila prenotazioni, raggiungendo un turn-over di 18,5 milioni con un forecast di 20milioni, il 126% in più rispetto allo stesso periodo 2020 (nel 2019, anno d’oro per l’azienda pre-pandemia con oltre 45mila viaggiatori di 164 Paesi, il turn-over registrato era stato di quasi 15 milioni).
Stando ai numeri, il 47% dei viaggiatori sono stati di nazionalità non italiana, percentuale in calo rispetto al 58% del 2019, ma in recupero rispetto al 20% del 2020. Gli stranieri più affezionati si confermano i tedeschi (10%), seguiti da francesi (7%) e svizzeri e olandesi (entrambi al 4%).
Il trend del turismo di prossimità ha visto la diminuzione degli extra europei con una forte assenza di russi e cinesi, mentre gli americani pesano ancora un 2% (ma un 3% del valore delle prenotazioni, a conferma del fatto che si tratta di un segmento alto spendente). L’età media di chi sceglie le case del network Italianway è di circa 38 anni, equamente suddivisa per genere, a conferma che il segmento case vacanza è interessante per coppie e famiglie.
La booking window media è stata di 21 giorni, ma si accorcia drasticamente per le città: ad esempio, per la destinazione Milano, con ospiti prevalentemente business, è di 6,4 giorni, mentre per Roma, con il ritorno degli extra-europei a partire da agosto 2021 è di 29 giorni. Il soggiorno medio è stato invece di 4,3 notti, e non si differenzia troppo tra destinazione city (Milano 3,7 notti, Roma 4 notti) e destinazioni di montagna (come Bormio con 4,3 notti) o di mare (Sardegna 4,7 notti, Sicilia 4,1, Puglia 3,8 notti). Si allungano invece i soggiorni nelle ville (4,9 notti in Toscana, 6,5 in Sardegna) arrivando fino a 12,5 notti di media nel segmento lusso.
“Grazie agli investimenti in tecnologia proprietaria pari a quasi 5 milioni in 6 anni di sviluppo – fa sapere l’ad di Italianway Marco Celani – abbiamo moltiplicato per 4 il portafoglio contrattualizzato ed oggi, insieme ai nostri 130 tra partner e franchisee, possiamo offrire ai viaggiatori di tutto il mondo oltre 650mila notti prenotabili in un anno, attraverso più di 70 canali di vendita tra medio e lungo termine, in 280 destinazioni italiane. Il nostro modello consente ai partner di abbattere realmente i costi fissi, avendo solo costi variabili e potendo concentrarsi sulla crescita del portafoglio gestito”.