Turismo spaziale, dal 2023 arriveranno i primi lanci in Italia

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New Glenn, il nuovo razzo allo studio in casa Blue Origin. Dovrebbe portare in orbita satelliti e persone

I primi voli non saranno prima del 2023, ma anche l’Italia si sta preparando al turismo spaziale. Dopo i lanci della Blue Origin di Jeff Bezos, della Virgin Galactic di Richard Branson e della SpaceX di Elon Musk, anche nel Belpaese i viaggi verso lo spazio stanno compiendo i primi passi.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, grazie ad un accordo partito nel 2018, tra la Virgin di Branson e l’Agenzia spaziale italiana (Asi), tramite la controllata Altec (Aerospace Logistics Technology Engineering Company), tra un paio di anni anche dall’Italia sarà possibile partire per una vacanza nello spazio, “oltre la linea di Karman”. Probabilmente, aggiunge il quotidiano, sarà lo spazioporto di Grottaglie in Puglia – ancora in costruzione – ad ospitare i primi lanci.

“In Italia abbiamo tutta la filiera completa per pensare ad una ‘vacanza spaziale’: abbiamo sistemi per il confort, tecnologie spaziali avanzate, moduli per la permanenza in orbita”, ha dichiarato all’AdnKronos il Ceo di Agrotec, player tricolore dello spazio, David Avino.

“In Italia abbiamo tutta la filiera completa per pensare ad una “vacanza spaziale”: abbiamo sistemi per il confort, tecnologie spaziali avanzate, moduli per la permanenza in orbita”, ha aggiunto Avino sottolineando come il progetto Made in Italy sia molto ambizioso. “Sono molto pubblicizzati i viaggi turistici spaziali suborbitali ma sono voli che durano pochi minuti fra andare e tornare a Terra. Sono molto belli, fanno vedere dall’alto la nostra Terra, sono emozionanti ma finisce qui. Quello che invece si sta progettando di fare é costruire, nell’immediato futuro, colonie fuori dal nostro pianeta – cominciando dalla Luna – e questo lo vedo come una delle opzioni dei prossimi 10 anni”.