Scendono in campo le Regioni per accelerare la road map prevista dal governo per uscire dalla pandemia. In vista della scadenza, il prossimo 31 marzo, dello stato d’emergenza, i governatori giocano d’anticipo e puntano ad eliminare l’obbligo delle mascherine al chiuso già da metà aprile.
Il primo obiettivo, però rimane l’eliminazione del Super Green Pass il più presto possibile, dal momento che l’Italia rimane l’unico Paese europeo ad imporre ai turisti non vaccinati di un tampone per muoversi, alloggiare, andare al ristorante, entrare nei musei.
Una prospettiva che sembra trovare d’accordo anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, favorevole «a rimodulare fino all’abolizione il super Green Pass, in maniera graduale, non dal primo aprile ma nel mese di aprile, con una progressività soprattutto sul lavoro, dove valuterei attentamente un’abolizione prima rispetto al resto».
L’obiettivo è salvare le vacanze di Pasqua. Un appuntamento di fondamentale importanza per tutto il settore del turismo, soprattutto dopo che altri Paesi, come Spagna e Grecia, hanno già eliminato (o annunciato la data in cui lo faranno) le restrizioni.
Per questo le Regioni sono in pressing sul governo perché anche l’Italia, già a partire dall’1 aprile, cancelli l’obbligo di Green Pass rafforzato per alloggiare negli hotel e in tutte le strutture ricettive, per accedere a bar e ristoranti almeno all’aperto, ma anche a siti archeologici e culturali, per spostarsi con i mezzi di trasporto pubblico locale, dunque, bus, metropolitane, ma anche treni e aerei sulle tratte nazionali.
Favorevole alla posizione delle Regioni è anche Fipe-Confcommercio, secondo cui il ritorno alla normalità dovrà coincidere con una revisione del sistema dei controlli dei green pass all’interno dei locali. “Controlli – si legge in una nota – che non dovranno più essere in capo al personale dei Pubblici esercizi, oberati in questi mesi da un lavoro che non è proprio, ma alle verifiche delle forze dell’ordine. Allo stesso modo le eventuali sanzioni per chi verrà colto in violazione della normativa dovranno ricadere esclusivamente sul responsabile e non, come accaduto fino ad ora, anche sull’esercente“.
“Per due anni, con sacrifici individuali e collettivi, i gestori dei pubblici esercizi hanno condiviso la responsabilità di mantenere il più bassa possibile l’incidenza dei contagi – sottolinea Roberto Calugi, direttore generale dell’associazione -. Ora, in attesa del superamento definitivo del green pass, reso possibile dall’alto tasso di vaccinazione della popolazione, è necessario che si ritorni al principio dell’autoresponsabilità, restituendo a ciascuno il suo ruolo. La ripresa delle attività economiche e sociali passa anche da qui”.