Quello che è successo a luglio in Ucraina al volo della Malaysia Airlines ha corso il rischio di avere un disastroso antipasto a marzo. Sembra infatti che il giorno 3, un volo SAS decollato da Copenaghen e diretto a Roma, abbia avuto un incontro ravvicinato con un caccia russo, evitando per poco la collisione. In pratica un anticipo del disastro avvenuto in Ucraina. A bordo dell’aeromobile SAS c’erano 132 passeggeri diretti nella Capitale italiana. L’incidente è avvenuto a circa 50 chilometri a sud est della città svedese di Malmoe. “La collisione è stata evitata grazie a una buona visibilità e all’abilità dei piloti dell’aereo di linea” scrive il rapporto pubblicato oggi dalla Direzione rete europea Network (ELN) che poi spiega anche: “Se i due aerei si fossero scontrati, avrebbero provocato una tragedia simile a quella del volo MH17 in Ucraina orientale” del 17 luglio. Secondo la stampa scandinava, i due velivoli sono passati a 90 metri l’uno dall’altro. L’aereo russo non aveva dato la sua posizione, ma è stato identificato dai radar e i controllori del traffico aereo danese avevano allertato l’equipaggio della compagnia aerea, che ha subito cambiato rotta.
Secondo riscontri Nato, nei cieli europei da inizio anno, sono stati intercettati più di 100 aerei russi, tre volte di più rispetto allo scorso anno. La maggior parte degli incidenti si è verificato nel Mar Baltico, ma ci sono episodi a rischio anche nel Mar Nero e lungo il confine degli Stati Uniti e del Canada.