Continua la corsa al rialzo per la conquista di Club Med. Il consorzio Gaillon invest guidato dal gruppo cinese Fosun ha comunicato di aver alzato l’offerta a 24,60 euro per azione e a 25,98 euro per obbligazione oceane a un valore complessivo di 939 milioni di euro per il 100% del marchio leader dei villaggi di vacanza. Una nota di Gaillon precisa che la nuova offerta migliora del 2,5% il prezzo offerto dalla Global Resorts guidata da Andrea Bonomi che è di 24 euro per azione per un totale di 915 milioni di euro.
Si attende ora la nuova contromossa (se ci sarà…) di Bonomi che, secondo quanto fissato dall’autorità dei mercati finanziari francesi (Amf), dovrà avvenire entro le ore 18.00 del prossimo 7 gennaio.
La nuova offerta cinese – indica la nota – ha una struttura semplificata in cui la portoghese Fidelidade (compagnia assicurativa controllata da Fosun) non sarà più un alleato esterno a Gaillon II, ma investirà direttamente nel consorzio a fianco degli altri partner, “il che permette di portare il debito a 280 milioni, senza impatto sulla situazione finanziaria della società”. Il capitale del consorzio quindi sarà ripartito tra Fosun che avrà il 62%, Fidelidade il 20%, U-Tour l’8,7%, Ardian il 5,8% e il management il 2,9%. Gaillon conferma inoltre l’apertura ad altri partner. Il gruppo brasiliano Docas Investimentos, diretto da Nelson Tanure, che è già partner operativo del Club, “ha ribadito il suo interesse a prendere una partecipazione in Gaillon e potrebbe salire fino al 20% del capitale del consorzio, in cui Fosun resterà maggioritario”. Il comunicato torna a sottolineare che quella di Gaillon è l’unica offerta che “da’ pieno sostegno” alla strategia decisa dal cda del Club e che “valorizza il potenziale di crescita del Club in Cina, primo mercato turistico mondiale”.
Gaillon II sottolinea che sotto la sua egida il Club Med “continuerà ad investire in Francia, primo mercato del gruppo” e al primo posto per i villaggi sci e montagna, ma che verrà rafforzata la strategia di internazionalizzazione, con uno “sviluppo forte” sui mercati a crescita rapida quali, oltre alla Cina, l’Asia del Sud-est, la Russia, il Brasile e l’America del Sud. Se ce ne saranno le condizioni normative al termine dell’offerta, inoltre, Gaillon II potrebbe valutare di ritirare la società dal listino. La sede sociale resterà a Parigi e Henri Giscard d’Estaing sarà confermato presidente e ceo, così come il cfo Michel Wolfwoski manterrà il proprio incarico. Entrambi i manager sono soci di Gaillon.