Il luogo del processo a Gesù e una app per bambini: così Israele punta sull’archeologia

Sono finalmente visitabili nella Città Vecchia di Gerusalemme i resti del palazzo di Erode dove, secondo i Vangeli, Ponzio Pilato processò Gesù. Le visite guidate sono organizzate dal Museo della Torre. Proprio durante i lavori, iniziati 15 anni fa, per ampliare il Museo della Torre di David, infatti, sotto un edificio adiacente usato come prigione durante il dominio ottomano e poi dei britannici, sono riemersi i resti del palazzo dell’eccentrico re di Giudea dove si sarebbe trovato il “praetorium” del prefetto romano. Per Shimon Gibson, archeologo della University of North Carolina a Charlotte, i nuovi scavi eliminano ogni dubbio. Il Vangelo di Giovanni descrive l’ubicazione del processo: vicino a una porta della città e su un lastricato di pietre irregolari, il “litostrato”. Particolari che coincidono con quanto rivelato da scavi precedenti nei pressi della prigione ottomana, e non lontano dalla porta di Jaffa.

“Quanto è emerso fa parte del grande puzzle di Gerusalemme”, ha detto Amit Re’em, responsabile archeologico per il distretto della Città Santa che ha elencato le scoperte più recenti: dai simboli incisi sulle mura della vecchia prigione da prigionieri della resistenza ebraica negli anni Quaranta, ai bacini per la tintura dei tessuti dell’epoca crociata e ai resti di fondamenta e della fogna che sottostava il Palazzo di Erode

Israele punta ad appassionare ai suoi ricchi tesori archeologici anche i più piccoli, naturalmente con un’app: Dig Quest Israel, ludica e allo stesso tempo istruttiva, sarebbe certamente piaciuta ad Indiana Jones e non mancherà di appassionare i ragazzi. Lanciata dall’Israel Antiquities Authority, introduce i bambini dai 7 agli 11 anni all’archeologia con una suite di giochi su trenta livelli, trasformando iPhone o iPad in “strumenti archeologici” utili per affinare le proprie competenze, scoprire significati segreti, risolvere enigmi.

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