A dieci anni dalla legge Sirchia, quella che dal gennaio 2005 ha proibito di fumare nei luoghi chiusi, è in arrivo un ulteriore giro di vite contro il fumo. Per ridurre il numero dei consumatori, soprattutto in età giovanile, il ministero della Salute ha in programma di allargare il divieto ai parchi pubblici, agli stadi e alle spiagge attrezzate, ma anche alle automobili con a bordo bambini, e pensa di imporre un “tetto” al numero di sigarette fumate nei film e nelle serie tv nazionali. Ci sarà dunque una stretta ulteriore. Lo conferma la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, secondo la quale la lotta al tabagismo deve essere portata avanti sia con campagne di sensibilizzazione sia con misure di legge da aggiornare, come il recente provvedimento che vieta di fumare negli spazi esterni delle scuole e quello che alza a 18 anni il divieto di vendita di prodotti relativi al fumo. Andrà poi recepita la direttiva europea approvata nell’aprile scorso che prevede, tra l’altro, di apporre sul 65% della superficie dei pacchetti immagini dissuasive.
Se in dieci anni di legge Sirchia i fumatori nel nostro Paese sono passati dal 23,8% al 19,5% e la vendita dei prodotti da tabaccheria è scesa di circa il 25%, l’Italia, tra il 2007 e il 2013, è scesa dall’ottavo al quindicesimo posto nella classifica dei Paesi europei impegnati nella lotta antifumo. Inoltre, le statistiche segnalano che “c’è stato un incremento importante tra i fumatori giovanissimi, in età 11-12 anni e questo vuol dire che si è abbassato il livello di guardia e di consapevolezza, ma anche di una stigmatizzazione del fumo”, spiega la ministra. A tal proposito, il ministero avvierà una serie di iniziative di comunicazione rivolte ai giovani non solo contro il fumo, ma anche contro alcol, droga e malattie sessualmente trasmissibili. Secondo l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, infine, una strategia per ridurre il consumo sarebbe quella di far scattare un costante aumento dei prezzi delle sigarette.