Obama chiede maggior tutela per l’Arctic National Wildlife Refuge

Allarme negli States perché il progetto di estrema tutela proposto da Obama sull'Artico (nella foto) rischia di venire accantonato per far spazio agli interessi delle multinazionali del petrolio

L’Arctic National Wildlife Refuge in Alaska è un’area grande quanto il Piemonte e la Lombardia insieme, ma rispetto all’estensione totale dell’Alaska è davvero piccola. Ospita orsi polari, lupi grigi, una miriade di specie di uccelli, ma purtroppo è anche un territorio ricco di giacimenti petroliferi. Per questo motivo il progetto di estrema tutela dell’Arctic National Wildlife Refuge proposto da Obama al Congresso rischia di essere respinto. Il piano di Obama consentirebbe di rovesciare la decisione presa da Reagan nel 1987, che pur riconoscendo il valore ambientale dell’area, permetteva la trivellazione del territorio alla ricerca dei giacimenti. Se il piano di Obama venisse accolto in Alaska aumenterebbero da 3 a 8 i milioni di ettari sotto protezione totale, in cui le trivellazioni e la realizzazione delle infrastrutture verrebbero impedite.

“È chiaro che l’amministrazione ci vede come niente più che un’estensione geografica e le promesse che lo Stato ci ha fatto non valgono niente”, si lamenta la senatrice repubblicana Lisa Murkowski, secondo cui la Casa Bianca vorrebbe porre condizioni così stringenti da rendere economicamente fuori mercato anche l’estrazione petrolifera nella National Petroleum Reserve in Alaska, un’altra area abitata da grizzly, ghiottoni e caribù.