“Dopo quattro anni di instabilità, la situazione in Tunisia è tornata alla normalità. Abbiamo un governo, eletto democraticamente, che sta lavorando e lavorerà per i prossimi cinque anni per il bene del Paese e soprattutto per la sua stabilità”. Esordisce così Selma Elloumi Rikik, neo eletto ministro del turismo e dell’artigianato tunisino, che ha scelto proprio l’Italia per il suo primo viaggio ufficiale. “Tra la Tunisia e l’Italia esistono da sempre ottimi rapporti, culturali, di scambio, economici. Per questo il Belpaese è per noi un partner strategico, anche per quanto riguarda il turismo. Stiamo infatti lavorando per incrementare il nostro ventaglio di proposte, che si allargherà soprattutto a formule di eco turismo specie nell’area di Tozeur e delle oasi del sud, ma anche per migliorare l’offerta già esistente, dagli standard alberghieri alla talassoterapia e ai campi da golf. Potenzieremo anche i collegamenti aerei, comunque già ottimi grazie ai 38 voli settimanali di Tunisair in partenza da sei aeroporti italiani”.
Senza dimenticare la sicurezza, uno dei punti cardine del Governo, imprescindibile per la crescita turistica.
Crescita che, per quanto riguarda i visitatori dall’Italia, c’è già. “Nel 2014 abbiamo registrato un aumento del 9% rispetto al 2013, con 252.625 ingressi italiani da gennaio a dicembre” afferma Dora Ellouze, direttrice per l’Italia dell’ Ente Nazionale Tunisino per il Turismo. “L’Italia si posiziona così al quarto posto dopo la Francia, la Germania e l’Inghilterra. Il nostro obiettivo è sviluppare ancora di più i flussi dall’Italia verso la Tunisia, puntando su quelli che sono i temi chiave e di maggiore appeal sul turista italiano: ad esempio la vicinanza geografica e culturale, l’ottimo rapporto qualità-prezzo, la diversificazione dell’offerta”.
A proposito di offerta, la Tunisia sta vedendo emergere dei nuovi trend, anche per quanto concerne gli arrivi dall’Italia: cresce infatti il segmento della terza età e del turismo medicale.