Nessuna concorrenza con l’aeroporto di Bologna, né con quello di Rimini. Ma un “business diverso”, tra Forlì e Washington Dulles, non raggiunto dagli scali vicini. Sonoquesti i punti fermi del progetto concepito dall’imprenditore americano Robert Halcombe, socio di maggioranza di Air Romagna, per il Ridolfi (che però con l’occasione potrebbe cambiare nome). E, per realizzarlo, il magnate della Virginia è pronto a investire 25 milioni di dollari, “per cominciare”.
Cosa manca per realizzare il sogno americano? Innanzitutto la certificazione dell’Enac, che potrebbe arrivare il 19 marzo. Giusto in tempo per oliare le macchine e partire alla grande con Expo, un’occasione di Halcombe non vuole perdere, anche se è soprattutto sul territorio il suo progetto. “Saremo l’unico aeroporto direttamente connesso con l’alta velocità – ha fatto notare -. In pochi minuti scendi a Forlì, e sali sul treno per arrivare direttamente a Milano Centrale. È una grandissima opportunità per gli uomini d’affari internazionali, per il turismo, per il divertimento, per chi vuole venire in Romagna con moglie e figli e visitare Brisighella, la Riviera, fare le cure termali». E, adesso, la parola passa all’Enac.