Genova e Savona: nasce il super-porto?

L’unione fa la forza e, nel caso dei porti di Genova e Savona, potrebbe anche fare il business, un business che avvicinerebbe il nuovo “mega porto” ai volumi di quelli del Nord Europa, veri protagonisti dei mari. Il mega porto nascerebbe dalla fusione dei precedenti, lontani 40 km, e soprattutto dall’eliminazione delle tante autorità portuali, misura al centro di una legge di riforna allo studio del Governo. Come ha sottolineato Luigi Merlo, presidente dell’Autorità Portuale di Genova “l’idea non è di un porto che se e annette un altro, ma di due porti che scompaiono e uno nuovo che nasce”. La nuova entità poggerebbe in realtà su quattro distinti poli, quelli presenti oggi: Genova e Voltri da una parte, Savona e Vado Ligure dall’altra. Nel complesso, questo sistema già oggi movimenta oltre 60 milioni di tonnellate di merce, 23 milioni di prodotti liquidi, 2 milioni di turisti e oltre 2 milioni di container. Il tutto, però, sarebbe solo un punto d’inizio, visto che con i rimepimenti degli specchi d’acqua in corso e il progetto di una grande diga foranea in mezzo al mare nei prossimi anni Genova potrà contare su un’offerta di spazi per 4 milioni di container. Per gli stessi, grazie alla realizzazione della nuova piattaforma merci, ci sarà 1 milione di posti in più anche a Vado. La capacità totale, insomma, sarà di 5 milioni di container. Per sostenere il tutto, però, servono infrastrutture. Data l’impossibilità di inoltrare così ingenti quantitativi di merci via autostrada, occorrerebbero grandi investimenti ferroviari e il terzo valico dei Giovi, oltre a una rete logistica tutta da sviluppare, per “accompagnare” al meglio la merce verso il Nord Europa.