Da compagnia statale con un servizio di basso livello e aeromobili vecchi, Air India si è trasformata in una compagnia moderna, che vola sul lungo raggio ormai con una flotta di B787 e B777, anche se sono rimasti ancora qualche B747, e di Airbus e Canadair sul medio-corto raggio. Proprio con un B787 ha iniziato a giugno a volare sull’Italia, sia da Roma Fiumicino che da Milano Malpensa per Delhi, con voli giornalieri circolari. Con ottimi risultati: “abbiamo un load factor del 70%, con un ottimo mix di clientela; con il 40% di traffico etnico, il 30% di traffico leisure e 30 di business travel, con una maggior vendita di biglietti in Italia che in madrepatria” spiega il sales superintendent del vettore indiano Adamo Ottolini. Vendite in Italia che la compagnia guidata nel nostro paese dallo station manager Shashi Kant Kaundal, effettua soprattutto attraverso il mondo trade, sia online che offline, con solo un 10% circa di vendite dirette.
Milano e Roma sono le ultime entrate nel network del vettore membro di Star Alliance insieme a Birmingham e Mosca, ma che già propone voli dall’Europa per l’ hub di Delhi da Parigi, Francoforte e Londra : “molti sono coloro che volano direttamente sull’India, naturalmente non solo su Delhi, ma offriamo anche ottime connessioni con tutto il Sud-Est Asiatico per Kathmandu, Bangkok, Singapore, Hong Kong, Shanghai, Tokyo e Osaka e, in Australia, su Sydney e Melbourne” dice Ottolini.