Tunisia si, Tunisia no. Dopo l’annullamento degli scali delle Compagnie crocieristiche fino a dicembre e l’annuncio della cancellazione dei programmi di Alpitour fino a giugno in attesa dell’evolversi della situazione, nel tour operating divampa il dibattito sulla linea da tenere sulla questione tunisina. E non tutti la pensano allo stesso modo. Dopo l’annuncio dell’operatore piemontese infatti, più di un tour operator fra quelli che programmano la Tunisia, si è detto stupito. E’ lo stesso fa ITC Viaggi attraverso una nota della sua responsabile di programmazione, Chiara Ercole. “Vorrei fare insieme alcune riflessioni sulla Tunisia – scrive la Ercole – Quando si vuol mostrare di non aver paura si portano i bambini alla manifestazione. Domenica scorsa i tunisini hanno portato i bambini e il loro cartello prediletto: “Quest’estate io faccio le vacanze in Tunisia”. Una grande e bella manifestazione, una risposta del paese, dei giovani, delle donne, delle famiglie ai jiadisti. Una risposta a chi vuole bloccare il processo democratico di questo piccolo grande Paese, bloccando una delle risorse più importanti: il Turismo. Matteo Renzi, il presidente Hollande – continua – erano alla manifestazione, l’Italia ha cancellato il 50% del debito pubblico tunisino, misure giuste e di sostegno alla democratica Tunisia. Noi addetti ai lavori del mondo del turismo facciamo la nostra parte”.
E poi la Ercole affronta il discorso dell’etica: “E’ eticamente corretto mantenere la destinazione, affidandosi, per valutare le condizioni di sicurezza, alle comunicazioni delle autorità nazionali ed internazionali. L’Italia e l’Europa dovrebbero saper immaginare una Tunisia che entri in Europa o almeno un’Italia che entri in Tunisia. Quest’anno le vacanze le faccio in Tunisia……”.