Fino a qualche anno fa i giorni di maggior riempimento delle camere d’hotel a Torino erano il martedì e il giovedì, con il sabato tutto vuoto. Ora il primato spetta al mercoledì, la sintesi all’insegna del risparmio, mentre al secondo posto c’è il weekend, come riporta repubblica.it.
Conclusione: se prima era la clientela business a riempire gli alberghi ora sono le famiglie. Insomma, qualcosa è cambiato Anzi molto è cambiato e la Pasqua l’ha messo in evidenza. Nell’ultimo long weekend, Torino ha scaldato i motori per gli eventi della prossima stagione: Torino capitale dello Sport 2015, l’ostensione della Sindone, la visita del Papa a giugno e l’onda lunga di Expo. “L’appeal è sempre maggiore – spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Assohotel (Confesercenti) e valgono le regole del mercato: se ci sono spazi da riempire le grandi catene arrivano. Durante i giorni di Pasqua ci sono state realtà che se avessero avuto venti o trenta camere famigliari in più le avrebbero piazzate. Peccato che non sia così tutto l’anno”.
Per far fronte alla richiesta a maggio riaprirà il Turin Palace di via Sacchi, gestito dalla famiglia Marzot, la stessa dell’hotel Spadari di Milano ed è in costruzione un cinque stelle all’altezza della Reggia di Venaria. Nei mesi scorsi i rappresentanti della catena Hilton hanno visitato la Curia Maxima per la quale si parla di un futuro da grand hotel. Stessa sorte potrebbe toccare alla sede della Regione in piazza Castello, parte del pacchetto di immobili che l’ente sta per mettere sul mercato. E nell’ala militare della Cavallerizza si parla di un ostello di lusso.
La disponibilità di edifici di pregio e in posizioni strategiche è il secondo ingrediente del rilancio: “i flussi turistici sono metà della mela – spiega Maurizio Baldini di Federalberghi Piemonte – ma deve ripartire il mercato immobiliare”.