La Carta di Bologna per una nuova mobilità urbana

L'Italia è tra gli ultimi, in Europa, per sicurezza dei ciclisti, ma il nuovo Ministro Delrio potrebbe sbloccare con un decreto attuativo i 17 milioni di euro reperiti dai bilanci comunali tra i fondi non spesi e disponibili pronto cassa proprio per la sicurezza dei ciclisti

La mobilità urbana va migliorata, anzi rivoluzionata, a tutto vantaggio dell’ecologia ma soprattutto della qualità di vita dei cittadini. Nasce così la Carta di Bologna, documento programmatico frutto della tre giorni organizzata da Rete Mobilità Nuova (Bologna, 10-12 aprile), i volontari dell’associazione #salvaiciclisti Bologna e il Comune in collaborazione con altre associazioni. A partecipare all’incontro, anche le città di Milano e Torino, il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e il Viceministro ai Trasporti, Nencini, oltre a numerosi operatori del settore turistico e professionisti.

Le tante proposte e idee emerse dai 5 tavoli tecnici degli Stati Generali sono confluite nella Carta di Bologna, il testo che punta a migliorare la mobilità urbana, spostando le risorse da autostrade e grandi opere a ciclabilità, pedonalità e trasporto pubblico. La Carta detterà le nuove linee guida della mobilità a livello nazionale e sarà presentata nei prossimi giorni al nuovo Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.

Fra i temi portanti, il nuovo Codice della strada, in cui verrà inserita la riduzione della velocità a 30 km/h in città, l’aumento delle risorse per il trasporto pubblico fino al 50% di quelle totali destinate ai trasporti, l’introduzione di una legge che obblighi i comuni diminuire del 50% la quota di spostamenti individuali in auto, oltre a incentivare con la leva fiscale le aziende virtuose nel mobility management, reinventare ferrovie turistiche con treni storici, greenway e ciclovie.

Infine, vincolare alla realizzazione di opere per il trasporto pubblico locale, pendolare e non motorizzato almeno il 50% della spesa nazionale e regionale destinata alle infrastrutture per la mobilità.

E se l’Italia, con la Grecia, è il fanalino di coda in Europa quanto a sicurezza dei ciclisti, il nuovo Ministro Delrio, che ha esordito al dicastero in sella alla bicicletta, potrebbe sbloccare con un decreto attuativo i 17 milioni di euro reperiti dai bilanci comunali tra i fondi non spesi e disponibili pronto cassa proprio per la sicurezza dei ciclisti.