Che ci si creda o meno, a Bagno di Romagna gli Gnomi richiamano decine di migliaia di visitatori. La storia inizia con le prime segnalazioni di avvistamenti raccolte dal Corpo Forestale dello Stato nel Bosco dell’Armina, all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: ora la “faccenda” è salita agli onori della cronaca, con servizi dedicati (e appassionati) da parte di testate serissime come Focus e agenzie come AdnKronos.
Era il 2001 e a Pierluigi Ricci, al tempo guida del Parco, venne l’idea di creare un sentiero a tema, il Sentiero degli Gnomi. Da allora gli avvistamenti si sono moltiplicati decretando il successo turistico del percorso, tanto che nel 2013 nasce anche il Bosco di Gnomo Mentino, in frazione Valbonella. Ogni anno si contano 10mila visitatori e Gnomo Mentino riceve dai bambini 7mila lettere all’anno. Nel 2014 sono stati 4.763 i bimbi che hanno visitato il Bosco con la scuola e il costo di una visita guidata per un gruppo di 30 persone è di 75 euro.
Ma c’è anche chi sostiene di non avere interessi turistici e si definisce il portavoce ufficiale degli abitanti del piccolo mondo. Giovanni Zavalloni, infatti, non solo li vede, ma parla con loro fin dal 1980 quando, a 70 km a sud ovest da San Marino, ne incontrò uno. II suo nome era ed è Ardusli, è alto 18 cm, ha barba lunga e occhi vispi. Insomma, uno Gnomo in piena regola. Ma come si fa a vedere uno Gnomo? Zavalloni consiglia di salire in montagna al crepuscolo, mettersi a sedere e aspettare. Se vorrà verrà lui.