Da quanto emerge da un sondaggio condotto da Confesercenti Swg sulle imprese commerciali e turistiche dei centri storici italiani un’impresa su 10 dichiara che le vendite ai turisti costituiscono ormai oltre un quarto del totale.
Dal sondaggio, commissionato in occasione della XIII edizione delle Giornate Europee del Commercio e del Turismo urbano di Ferrara, emerge in modo chiaro l’esigenza di ridurre la pressione fiscale sulle imprese e di riprendere i processi di semplificazione burocratica.
L’aumento del peso del fisco e lo spostamento della clientela verso la Gdo, l’effetto delle nuove aperture di centri commerciali e le liberalizzazioni degli orari di apertura hanno contribuito a far chiudere molte imprese dei centri storici. Oggi in Italia ci sono migliaia di locali sfitti a causa della cessazione di negozi, bar e ristoranti che li occupavano.
Ma le attività commerciali e turistiche non costituiscono solo una barriera al degrado cittadino, ma rappresentano un volano per l’industria turistica e il veicolo principale attraverso cui la spesa dei visitatori ricade sul territorio.
“Intervenire si può, ad esempio potenziando ed estendendo a livello nazionale le defiscalizzazioni e i canoni calmierati che favoriscono l’uso di locali chiusi, come fatto da alcune Regioni per valorizzare e rilanciare i centri storici e i centri storici commerciali”, conclude Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti.