Le autorità antitrust di Italia, Francia e Svezia hanno accettato le offerte di Booking.com, rendendole vincolanti, con le quali la principale piattaforma internet per le prenotazioni di hotel si impegna a mettere fine all’obbligo del prezzo più basso per gli alberghi presenti sul sito. Lo ha reso noto, attraverso un comunicato stampa, la Commissione europea. L’Esecutivo ha assistito le tre autorità dei tre paesi nel coordinare l’indagine su Booking.com, si legge nella nota Ue. Obbligando gli hotel a offrire il prezzo più basso, attraverso le cosiddette “clausole di parità”, Booking.com danneggiava la concorrenza e i consumatori in quanto non permetteva l’offerta di prezzi migliori attraverso altre piattaforme e al di fuori di internet. La presenza di queste clausole, chiamate Mfn, nei contratti con gli hotel partner, affermano le autorità antitrust, è “suscettibile di limitare significativamente la concorrenza sulle commissioni richieste alle strutture ricettive, con un impatto sui prezzi dei servizi alberghieri in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali”. Gli impegni di Booking.com sono stati ritenuti sufficienti per evitare danni alla concorrenza ed entreranno in vigore a partire dal primo luglio 2015 in Italia, Francia e Svezia.
Gli albergatori di Federalberghi, insoddisfatti della scelta fatte dalle autorità, invitano “tutti i consumatori a farsi furbi e ad adattare il proprio comportamento al nuovo scenario. Non accontentarsi quindi del prezzo pubblicato dai portali, ma controllare il sito dell’albergo o telefonare, per verificare la disponibilità di prodotti particolari e di altre soluzioni più vantaggiose che spesso sono disponibili e che queste regole astruse ci impediscono di pubblicizzare in maniera esplicita”.