I musei non devono intimidire, ma incuriosire e avvicinare all’arte. Questa l’idea alla base del nuovo Whitney Museum che aprirà il 1° maggio al Meatpacking District di Manhattan, sulla High Line, il primo museo costruito da zero a New York dopo il New Museum del 2007.
“La città passa dentro all’edificio, anche non volendo, e così magari entra, scoprendo la bellezza dell’arte – afferma l’architetto Renzo Piano, che ha progettato l’edificio – Io sono nato a Genova, l’acqua per me è un elemento fondamentale”, e il lato occidentale del nuovo Whitney si affaccia proprio sul fiume Hudson, in dowtown.
Originariamente il progetto prevedeva l’ampliamento della sede storica di Marcel Breuer, in Madison Avenue, uptown, ma poi si è scelto di riportarlo alle sue origini, in downtown, appunto.
L’edificio, oltre a ospitare le collezioni d’arte, diventerà una destinazione turistica in sé. Infatti ci si imbatte un po’ per caso, passeggiando sul marciapiede e poi, per 22 dollari di ingresso, si sale sugli otto piani verso i saloni e i terrazzi con viste panoramiche, tanto che “esiste il rischio che le persone vengano qui solo per ammirare la vista”, commenta Piano.
Magari sarà la struttura ad attirare i visitatori, “ma una volta dentro scopriranno l’arte, che è la ragione della sua esistenza. Questi sono gli edifici che mi interessa fare: quelli che non si impossessano della città, ma la sollevano“.
Il nuovo Whitney riprende nelle scale il Pompidou di Parigi, altra opera dell’architetto genovese, mentre il pavimento dello spazio di ingresso e delle scale fino al quinto piano ricordano quelle dell’edificio di Breuer, in continuità con la High Line e i marciapiedi del Meatpacking District, punto d’incontro fra arte, moda e mondanità.