Un giorno dopo la sentenza del Tribunale di Milano che ha disposto il blocco in italia del servizio UberPop, accusato di “concorrenza sleale”, arrivano i commenti delle parti in causa e delle associazioni di consumatori. Il punto è fatto in un articolo de Il Fatto Quotidiano. Uber (di cui UberPop è solo una delle tipologie di servizio prevista) ha prontamente annunciato che farà ricorso in appello contro la decisione del giudice milanese “per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi nelle loro città”.
I tassisti intanto cantano vittoria: Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per i tassisti dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano, ha sottolineato“siamo dovuti arrivare in aula di giustizia perché qualcuno decidesse, nessuno voleva prendersi questa responsabilità: prima di ricorrere in Tribunale ci siano rivolti a Comune, Regione, al Governo, tutto inutile. E’ una grande vittoria e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti”.
Di diverso avviso l’associazione di tutela dei consumatori Codacons, che ha commentato la sentenza del Tribunale sostenendo che “è impensabile che un paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi che rispondono ad esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia. Così facendo si finisce per produrre un duplice danno al consumatore finale: da un lato una minore scelta sul fronte del servizio, dall’altro tariffe più elevate per effetto della minore concorrenza”. Il presidente ha poi aggiunto che c’è la necessità di “integrare Uber nel mercato italiano rendendolo conforme alle disposizioni vigenti, garantendo legalità e sicurezza senza danneggiare gli altri operatori”.