Il “social eating”, il fenomeno di andare a cena a casa di persone che non si conoscono insieme ad altri ospiti anch’essi sconosciuti, è forse una delle tendenze più in crescita degli ultimi mesi. Lo dimostra anche il forte sviluppo di VizEat, la prima piattaforma, o meglio il primo network in Europa di Social Eating. Lanciato nel 2014 VizEat ad oggi conta già più di 1.700 host iscritti in 55 Paesi del mondo. Sbarcato in Italia a inizio 2015, la community è già presente nelle maggiori città italiane come Milano, Roma, Firenze, Venezia e Napoli, con un numero complessivo di 400 Host, ovvero persone disponibili ad accogliere “clienti” a cena. Ed è proprio in Italia che VizEat intende concentrare la sua espansione.
“Nonostante sia uno dei Paesi più turistici al mondo, infatti, la maggioranza dei viaggiatori in Italia non ha scambi (se non limitati) con le persone che vivono nei luoghi visitati – afferma Jean-Michel Petit, CEO e Co-funder di VizEat -. Siamo convinti che in Italia ci siano ottime potenzialità di sviluppo e lo dimostra anche una ricerca che abbiamo condotto”. Da un sondaggio realizzato da Toluna – Louis Harris emerge infatti che il 70% degli italiani intervistati sarebbero felici di poter aprire le porte di casa e condividere un pranzo o una cena con persone che non si conoscono. Il loro desiderio è incontrare persone nuove, scoprire nuove culture e poter raccontare le proprie tradizioni. E ben il 65,2% degli italiani viaggiatori vorrebbero provare la cucina ‘casalinga’ del Paese che sta visitando. Dall’incontro tra Host locali e viaggiatori si creano nuovi rapporti umani e, perché no, anche professionali. Ogni Host ha infatti una storia da raccontare sulla sua città o sul suo paese: dalla cucina scaturisce anche la promozione territoriale di un luogo.