“Le autorità di Germania, Francia e Regno Unito ci hanno informati che non impediranno ai turisti di venire in Tunisia ma vogliono partecipare alle indagini e vedere decisioni chiare in materia di sicurezza”. Il ministro del turismo tunisino, la signora Salma Loumi, prova a disinnescare l’ennesima bomba piombata sul paese nord africano che sul turismo fonda buona parte della sua politica economica.
L’attentato di Sousse, dopo quello del Bardo, potrebbe rivelarsi un colpo mortale per la giovane democrazia della Tunisia. Il Governo lo sa e sta cercando di correre ai ripari. Anche perché dopo la strage del Riu Imperial, in poche ore oltre 3000 turisti hanno lasciato frettolosamente il paese e quelli previsti in arrivo nelle prossime settimane probabilmente non sbarcheranno più.
Le tre nazioni maggiormente colpite dai colpi di kalashnikov del terrorista arrivato dal mare, avrebbero quindi lasciato mano libera ai propri connazionali ma ciò non ha impedito ad una di esse, l’Inghilterra, di avvisare che sono possibili ulteriori attacchi terroristici in Tunisia, anche contro resort turistici”. L’Italia nel frattempo ha già diramato l’alert.
Piano di sicurezza turistica
Da Tunisi, il Governo locale chiede alla comunità internazionale di non essere lasciato solo nel contrasto ai terroristi e auspica di non dover registrare contraccolpi eccessivamente negativi proprio nel turismo. Per questo è stato già annunciato un piano di contrasto ai principi del terrore, una dozzina di punti che vanno dalla chiusura delle moschee illegali alle contromisure rispetto a partiti e associazioni che operano in contrasto ai principi della costituzione, dalla mobilitazione dei riservisti alla militarizzazione delle montagne da cui è più facile l’ingresso in Tunisia di soggetti non identificati e potenzialmente pericolosi.
Per quanto riguarda il turismo e la sua salvaguardia, è stato annunciato un piano straordinario per la costituzione di una unità di sicurezza turistica armata lungo le coste e negli hotel. “Martedì – ha annunciato il ministro del turismo – riceveremo tutti gli ambasciatori per informarli delle misure di sicurezza adottate per proteggere i turisti” aggiungendo poi che “molti turisti britannici hanno deciso di rimanere in Tunisia nonostante tutto, fino alla fine delle vacanze”.
Sabato sera intanto, si è svolta una una manifestazione contro il terrorismo che si è conclusa sulla spiaggia teatro dei tragici fatti di venerdì. Fra gli slogan più scanditi: ‘Tunisia libera, no al terrorismo.