Palermo è Patrimonio dell’umanità. Dopo Agrigento, Siracusa, Noto, Piazza Armerina, Eolie ed Etna, ora anche l’itinerario Arabo-Normanno del capoluogo siciliano convinto la commissione dell’Unesco, riunita a Bonn, a iscrivere Palermo, Monreale e Cefalù nella World Heritage List. Candidata per il sincretismo culturale rappresentato dall’architettura arabo-normanna di Palermo e delle cattedrali di Cefalù e Monreale, la Sicilia così diventata la prima regione italiana per numero di siti patrimonio dell’umanità, che in Italia sono 51.
I monumenti nell’itinerario entrati a far parte della lista sono 9, di cui 7 a Palermo, come il Palazzo Reale o Palazzo dei Normanni, la sede del Parlamento più antico d’Europa con la sua cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota come chiesa della Martorana, la chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa e ponte dell’Ammiraglio. Due invece sono le cattedrali, con i rispettivi chiostri, di Cefalù e Monreale.
Si tratta di “Un riconoscimento alla storia e all’arte dell’isola, che può rappresentare una grande opportunità per le eccellenze produttive del territorio – ha dichiarato Aurelio Angelini, direttore dell’Unesco Sicilia – ma è anche il riconoscimento a un modello antesignano di convivenza tra popoli e religioni diverse”.
Nell’ambito dell’istituzione di un comitato di pilotaggio, presieduto dal sindaco Orlando e composto da Fec, ministero per i Beni culturali, Regione, fondazione Unesco Sicilia, fondazione Federico II, oltre ai tre comuni e diocesi, è previsto un piano di interventi legati al decoro e alla vigilanza dei monumenti, da finanziare con la prossima programmazione europea.