Diventa sempre più complicato il rapporto tra Ryanair e l’aeroporto di Trapani Birgi. L’intesa tra le due società, della durata di tre anni a partire dal 1° gennaio 2014, prevedeva il versamento di 2.250.000 euro l’anno all’Ams, la società che gestisce le operazioni di comunicazione e marketing territoriale della compagnia irlandese, divisi in 4 rate.

I soldi dovevano essere versati dai 24 comuni che hanno sottoscritto il patto: la situazione, come riporta Repubblica.it, è che 11 comuni sono in ritardo sulle rate del 2015 e 8 comuni non hanno ancora versato tutta la quota relativa al 2014.

Ragusanews è più precisa sulle cifre: mancano all’appello 219.000 euro del 2014 e 875.000 euro delle due rate scadute nel 2015.

Per questo motivo Ryanair ha inviato a metà giugno una comunicazione all’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto siciliano, in cui paventava la possibile riduzione dei voli in assenza del rispetto degli impegni. Il 30 giugno scorso l’assemblea dei sindaci che doveva decidere sul da farsi è andata deserta ed è stata rinviata per mancanza del numero legale.

Passati altri 15 giorni in cui non si è riuscito a definire una nuova convocazione dell’assemblea sono arrivate le dimissioni da coordinatore del tavolo dei sindaci di Pino Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani, ente capofila dell’accordo insieme ai comuni di Trapani e Marsala.

“Con vero dispiacere rilevo che l’accordo non ha le condizioni per andare avanti nel percorso che si era prefisso – ha spiegato Pace – Oggi la Camera di Commercio ritiene di fermarsi, di non poter più rappresentare un accordo che non accomuna le volontà dei suoi sottoscrittori”.

Pino Pace ha quindi invitato i sindaci a riunirsi entro il 24 luglio “per la nomina del nuovo soggetto rappresentante: trascorso inutilmente tale termine, la Camera di Commercio invierà formale disdetta del contratto sottoscritto con l’Ams per i servizi di co-marketing”. Se questo dovesse succedere l’onere del pagamento resterebbe in capo all’Airgest con il rischio di una sensibile riduzione dei voli Ryanair, fino alla cancellazione definitiva dell’accordo che porterebbe il vettore irlandese a spostare i suoi voli su altri scali.