Nel primo semestre 2015 nel turismo e commercio sono fallite “solo” 1.334 imprese. Il numero sembra alto (sono più di 7 al giorno), ma costituisce comunque un’inversione di tendenza: è infatti il primo calo tendenziale registrato dal 2011. I dati provengono dall’Osservatorio semestrale sul Commercio e Turismo condotto per Confesercenti da Crisis D&B, società di business information che fa parte del Gruppo Crif.
Nonostante il miglioramento, i dati della prima metà del 2015 sono superiori del 36% rispetto a quanto registrato nel 2011 e pari a più del doppio del primo semestre del 2009.
Sul fronte dei pagamenti, c’è un lieve miglioramento nel commercio: nel secondo trimestre dell’anno le imprese che hanno saldato con un ritardo grave (oltre i 30 giorni rispetto alla data di scadenza) sono state il 24,2 % (- 0,4 % rispetto ai primi tre mesi), mentre al Sud si registra una punta del 33,9%. Piccoli progressi anche per gli alberghi, dove la quota di ritardi gravi passa dal 14,1 % (primo trimestre 2015) al 13,5 % (secondo trimestre). Secondo Confesercenti, “Qualcosa si muove, ma l’uscita della crisi è ancora lontana. Dal 2011 commercio e turismo sono entrati in una recessione profonda, dovuta al crollo dei consumi interni, all’aumento della pressione fiscale e alla stretta del credito. La ripresa non è ancora stata percepita dalla maggior parte delle piccole e medie imprese, per le quali il ritorno alla crescita appare ancora una chimera”.