La denuncia arriva dal Codacons, che chiama in causa le compagnie aeree per l’applicazione della fuel surcharge, ovvero la sovrattassa per adeguamento carburante, applicata dei vettori e addebitata sul costo del biglietto. Infatti, afferma l’associazione dei consumatori, i conti non tornano: negli ultimi mesi il prezzo del petrolio è sceso costantemente, passando dai 110 dollari al barile di maggio 2014 ai circa 40 dollari al barile di questi ultimi giorni. Un calo che avrebbe dovuto portare vantaggi a molti settori legati a trasporti, ma che nella realtà non ha prodotto alcun risultato. Soprattutto sul fronte del trasporto aereo. Oggi la fuel surchrge “pesa” sulle tasche dei passeggeri tra i 25 euro a biglietto per le tratte brevi fino a 450 per tratte più lunghe.
Secondo l’associazione dei consumatori, la Iata ha dichiarato che per il 2015, rispetto al 2014, il guadagno extra per le compagnie legato al minor costo del carburante sarà pari a 4 miliardi di dollari. Denaro che dovrebbero rientrare nelle tasche dei passeggeri attraverso un abbattimento della fuel surcharge, ma che invece verrà intascato dai vettori attraverso il mantenimento della sovrattassa. Per tale motivo il Codacons ha annunciato “un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, all’Antitrust e all’Enac, in cui si chiede di aprire un’indagine in relazione al mancato adeguamento della tassa alle quotazioni in forte ribasso del petrolio (-63%), alla luce dei reati di truffa aggravata e aggiotaggio, e per le ipotesi di intese restrittive della concorrenza”.