Un primo tassello per, finalmente, la realizzazione della Grande Brera. Che, forse, finalmente potrà entrare nell’Olimpo dei musei più visitati, e remunerativi, al mondo. Il primo, piccolo tassello, dicevamo, è la firma del contratto di affidamento dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione di Palazzo Citterio, dopo l’ennesimo blocco dovuto a un ricorso al Tar, respinto appunto, da parte di una società che aveva partecipato al bando. A siglare il contratto, in qualità di responsabile unico del procedimento, il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia, Caterina Bon Valsassina, che nel corso di una conferenza stampa ha illustrato il progetto di recupero, di cui si occuperà Research Consorzio Stabile, con, come progettista il rettore dello Iuav di Venezia, Amerigo Restucci: “I lavori partiranno in autunno e dureranno due anni. Nessuna forzatura sarà quindi fatta per Expo”.
L’avvio del recupero di Palazzo Citterio completa il tridente di azioni Verso la Grande Brera messo in atto dalla direzione regionale del Mibact nell’ambito del finanziamento di 23 milioni di euro stanziato nel 2012 dal Cipe, che comprende il restauro e il consolidamento dei tetti del complesso braidense (già in atto) e il recupero delle ex caserme Carroccio e Magenta, destinate a ospitare attività didattiche e un campus dell’Accademia di Belle Arti.