A Roma il turismo cresce, ma più lentamente che in passato. E la crescita è frenata da Mafia capitale e dalla paura dell’Isis. Lo sostiene Giancarlo Mulas, presidente dell’Ebtl, l’osservatorio dell’Ente bilaterale del turismo del Lazio, in base ai dati eleborati dall’Ente relativi ai primi otto mesi del 2015: da gennaio ad agosto 2015 sono stati quasi 9 milioni gli arrivi e 22 milioni le presenze, nuneri che attestano una crescita rispettivamente del 4,84% e del 4,32%, sullo stesso periodo del 2014. Allo stesso tempo però i numeri evidenziano uno scarto dell’1,58% per gli arrivi e 1,14 % per le presenze rispetto alla crescita in percentuale registrata nello stesso periodo del 2014 sul 2013 (+6,42% per 8.5 milioni di arrivi e +5,46% per 21 milioni e 109 mila presenze).
“La frenata è da attribuire a precisi fattori: il primo legato al terrorismo con le minacce dell’Isis all’Europa. A questo vanno ad aggiungersi gli episodi di Mafia Capitale, del degrado ambientale, delle disfunzioni dei servizi pubblici: tutti fattori che hanno procurato un grave danno d’immagine a Roma anche sotto la spinta dei media esteri che ne hanno amplificato le negatività”.
C’è di più. Sempre secondo i dati Ebtl, Roma rispetto ad altre città europee è ferma al 69% di occupazione camere albergo, contro il 75,2% di Firenze, il 77,5% di Parigi, l’81,5% di Londra, l’83,7% di New York e l’86.4% di Tokyo. E cosa accadrà per il Giubileo? L’Osservatorio stima poco più di 17 milioni di arrivi. Secondo le ricerche, la motivazione religiosa interessa solo il 4% dei turisti. D’altronde bisogna distinguere fra turista ed escursionista. “Il pellegrino può diventare turista – conclude Mulas – ma per la maggior parte resta assimilato all’escursionista e come tale risulta, quindi, difficilmente censibile”.