Salone nautico e turismo, un binomio per uscire dalla crisi. La nautica è un settore che crea posti di lavoro e sviluppo economico, perciò merita tutta l’attenzione di governo e istituzioni. “Si pensa che sia una attività di ricchi per i ricchi che non necessita sostegno. Ma è un errore”, afferma Francesca Barracciu, sottosegretaria al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo al 55° Salone Nautico di Genova, nel corso di una tavola rotonda sul turismo nautico e costiero marittimo organizzata da Federturismo Confindustria e Ucina Confindustria Nautica.
Secondo la sottosegretaria, l’impegno è quello di riflettere su come rendere strutturali alcune misure decise recentemente, quali l’abbassamento dell’Iva al 10% dei Marina Resort, e come far rientrare nei nostri porti i 40mila diportisti fuggiti a causa della legge Monti (l’imposta di possesso sulle unità di diporto). Barracciu promette che la nautica “verrà inserita in blocco nel nuovo piano strategico per il turismo che sarà varato in aprile“. Perché riqualificare l’Italia nautica al centro del Mediterraneo è la sfida più importante. Ma per fare questo è necessario puntare sui porti, vere e proprie imprese turistiche che nonostante la crisi hanno visto una crescita di 20.300 posti barca. Riuscire a integrare i porti con il territorio retrostante, due realtà spesso separate tra loro, è uno dei punti chiave per la riqualificazione dell’Italia nautica, oltre al recupero delle molte aree dismesse lungo le nostre coste, dove si potrebbero creare ulteriori 50mila posti barca. Come dire, il futuro della nautica passa dai porti.