L’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi è stato declassato. Chiuso al traffico di linea da tre anni ora lo scalo salernitano scende di classe e da quarta categoria Icao (International Civil Aviation Organization) diventa seconda. Come spiega la notizia su corrieredelmezzogiorno.corriere.it questo significa che da oggi anche l’aviazione privata viene limitata e potranno decollare e atterrare solo aerei fino a 12 metri di lunghezza, con capienza dai 20 ai 42 posti. Il declassamento non porta la firma di Enac, ma del cda della società di gestione, presieduta dall’imprenditore Antonio Ilardi, che ha ottenuto dall’Ente il declassamento dello scalo nell’ottica della spending review. Si tratta di un piano di risparmio ulteriore sui costi del personale, soprattutto sugli addetti antincendio. E ai dipendenti sono stati applicati i contratti di solidarietà per contenere i costi fino a quando non saranno avviati e completati i lavori di allungamento della pista.
Ma cosa ne è stato dei 40 milioni di euro stanziati dallo Sblocca Italia per il potenziamento dello scalo salernitano? Nessuno ne parla più, mentre si puntano gli occhi sulla partecipazione, soprattutto finanziaria, della Regione Campania e della Regione Basilicata. “Ormai le nostre risorse sono finite – spiega Andrea Prete, presidente della Camera di Commercio, maggiore azionista dello scalo – sono gli enti locali che devono prendere atto che se quest’aeroporto è di interesse nazionale ci devono puntare sopra”.