Venezia, gli ispettori Unesco tirano le orecchie all’amministrazione (e viceversa)

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Fra Venezia e Unesco la relazione è complicata. È iniziata la tre giorni in cui gli ispettori dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, in visita nella città lagunare, verificano la posizione di Venezia all’interno dell’ambita lista dei siti per poi stendere la relazione finale. All’incontro con i commissari dell’organizzazione, oltre al sindaco Luigi Brugnaro, erano presenti anche i primi cittadini della gronda lagunare, Soprintendenza, Porto, Patriarcato e l’ex Magistrato alle acque.

Molti i problemi sollevati, dalla questione Grandi Navi all’invasione turistica, che secondo gli ispettori e molti cittadini veneziani dev’essere regolata. Brugnaro avrebbe chiesto se l’organizzazione è in grado di destinare risorse per la tutela della città, ma non sarebbe disposto a retrocedere sulla questione Grandi Navi, che intende far transitare per il canale Vittorio Emanuele. Gli ispettori sono stati chiari: l’intenzione è di tenere Venezia nella “lista”, ma la città deve fare qualcosa. D’altronde essere un patrimonio mondiale dell’umanità non richiede alcun esborso economico da parte del Comune, salvo le utenze della sede e l’aggiornamento del Piano di gestione del sito. Di contro, il “titolo” può attirare nuovi fondi privati.

Chissà se Venezia darà qualcosa in cambio per ottenerli o lascerà passare la (grande) nave.