Fiumicino, riapre la pista 3. Montezemolo: un terminal dedicato

Montezemolo
Luca Cordero di Montezemolo

A Fiumicino apre la pista numero 3 e Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia, ne approfitta per chiedere “un terminal dedicato, così come hanno Lufthansa e British Airways” nei loro scali principali. La nuova pista, infatti, è solo il primo passo di un’opera ben più vasta, come ha sottolineato Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, il gruppo che controlla Adr. “Vanno recuperati vent’anni persi e va colmato il gap che c’è con gli altri aeroporti”. Grandi lavori in vista, quindi, e occasione ideale per ricavare nel Leonardo da Vinci l’hub che serve ad Alitalia. Presente alla conferenza di presentazione della pista numero 3, Montezemolo ha sottolineato che “per Alitalia Fiumicino è fondamentale”, ricordando anche che la compagnia “ha pagato un prezzo molto alto in termini di puntualità per la pista 3”.

Tra gli obiettivi del “nuovo” Fiumicino c’è l’incremento della capacità dello scalo da 35 a 57 milioni di passeggeri entro il 2019. Il primo step per raggiungere il risultato è uno sviluppo infrastrutturale a breve-medio termine, con nuovi terminal e moli già nel 2016, un ulteriore ampliamento dell’aeroporto entro il 2019 e l’85% degli imbarchi via finger per il 2020. Infine, c’è in progetto la costruzione di una quarta pista entro il 2021, per un costo stimato di 500 milioni di euro e, ovviamente, centinaia di ettari. Contemporaneamente, si lavora per migliorare i servizi ai passeggeri, iniziando col rendere più veloce il controllo dei passaporti.

“Abbiamo deciso di ricostruire l’aeroporto su se stesso”, ha detto Castellucci sottolineando anche il “tempo di record” impiegato per la pista 3, solo 5 mesi. “Una scelta diversa da quella di Heathrow e Charles De Gaulle, per esempio, che hanno abbandonato un terminal per dar vita a una nuova realizzazione”, con un maggiore impatto sul territorio.