“Maturare la capacità di avviare virtuosi percorsi di valorizzazione del patrimonio culturale che siano in connubio e non in conflitto con le prioritarie esigenze di tutela e di conservazione”: è il passo principale della cosiddetta Mozione di Paestum nata nel corso della prima seduta che il Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MIBACT ha tenuto fuori dal Palazzo a Paestum, in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. La mozione mette in evidenza che il patrimonio culturale dell’Italia, pur se di elevata qualità, ha potenzialità che sono “ampiamente inespresse”. Il Consiglio ha chiesto quindi “un deciso cambio di passo” e un sempre crescente impegno del Governo nella direzione indicata dal documento sottoscritto. Ed a tal proposito, ha auspicato “la rapida adozione in tutte le regioni meridionali dei Piani Paesaggistici Territoriali, che rappresentano strumenti essenziali per l’affermazione di una nuova politica di tutela e per innovative forme di sviluppo sostenibile”.
Necessario anche lo sviluppo di capacità nel portare sul territorio e nei processi gestionali delle istituzioni culturali delle regioni meridionali conoscenze e competenze pluridisciplinari “che coprano in modo sistemico tutto il sistema dei saperi di cui necessita il patrimonio culturale”.
Consapevole del fatto che le sole risorse finanziarie attuali non sono sufficienti a consentire processi di valorizzazione del patrimonio culturale e di sviluppo economico del territorio, il Consiglio ha esortato all’utilizzo adeguato delle risorse a disposizione, indirizzandole verso coerenti percorsi di sviluppo.
In tal senso è stato espresso apprezzamento per le iniziative imprenditoriali, soprattutto a quelle che danno attenzione alle regioni del Sud, che “proprio grazie al proprio patrimonio culturale, potrebbe svolgere un ruolo centrale nel dialogo interculturale e nelle nuove dinamiche euromediterranee”.
Infine un invito al Mibact affinchè, a proposito di risorse, si prosegua nel percorso avviato e finalizzato ad una migliore gestione delle risorse del PON cultura, anche in connessione con i POR territoriali delle regioni del Sud, anche al fine di poter realizzare azioni olistiche ed integrate per un nuovo percorso di valorizzazione del patrimonio culturale del Mezzogiorno, nell’ambito di politiche di sviluppo socio-economico in grado di coniugare ricchezza, occupazione, benessere sociale, qualità della vita, educazione, senso di appartenenza, cittadinanza attiva e partecipazione dei cittadini”.