In futuro, ma non troppo lontano, gli aerei voleranno senza pilota, e saranno più sicuri. Il primo volo? È previsto per il 2020. Questo in sintesi lo scenario emerso durante l’ultimo Air Transport IT Summit di Sita, la società che fornisce tecnologie ad aeroporti e compagnie aeree. “Dopo i disastri aerei degli ultimi anni, i voli senza pilota sono diventati un’area di ricerca e sviluppo in cui le compagnie aeree stanno investendo molto”, spiega al Corriere della Sera Renaud Irminger, a capo del Sita Lab.
Sono quindi già in fase di sviluppo una serie di progetti basati su sistemi di navigazione più visuale che cartografica e sulla geolocalizzazione laser. Proprio come avviene sulle auto a guida autonoma con i sensori lidar, che monitorano la strada al posto del guidatore. Naturalmente il punto interrogativo più comune riguarda la sicurezza dei velivoli. “Il paragone da fare è quello con le auto a guida autonoma – aggiunge Irminger -. Secondo le statistiche, le vetture senza guidatore evitano decine di incidenti”.
Nei progetti sono coinvolti i principali produttori mondiali, a cominciare da Airbus, che di recente ha presentato Vahana, velivolo sviluppato con l’azienda italiana Italdesign. Vahana punta a trasportare passeggeri e merci senza alcun intervento di un pilota. A bordo infatti c’è posto solo per i passeggeri. E nelle intenzioni dei costruttori Vahana dovrebbe essere commercializzato, appunto, entro il 2020.
Secondo diverse stime, inoltre, se il carburante resta la voce di spesa principale (anche il 50%) dei bilanci delle compagnie, la soluzione, così come avviene per le auto, potrebbe arrivare dalle batterie elettriche: un motore elettrico è più semplice da costruire e costa meno. Siemens, ad esempio, ha sviluppato il Siemens Extra 330LE, l’aereo elettrico che il mese scorso ha battuto ogni record di velocità della categoria, toccando i 342 km/h.