Salerno o Firenze? L’ipotesi che i 40 milioni di fondi dello Sblocca Italia destinati all’adeguamento del secondo aeroporto della Campania prendano il volo verso la Toscana, è stata avanzata dal senatore grillino Andrea Cioffi, commentando un articolo de L’Espresso in cui si parla di un altolà dell’Enac proprio ai sogni di gloria dello scalo caro al nuovo Governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Lo ‘Sceriffo’, dopo aver risollevato a modo suo l’immagine di Salerno, adesso ci prova con tutta la Regione, ed ha messo lo scalo salernitano evidentemente (e comprensibilmente) al centro del suo progetto. La Campania non ha mai visto lo sviluppo dell’agognato polo aeroportuale che voleva a fianco a quello di Napoli, anche uno scalo intercontinentale a Grazzanise (Caserta) e quello già esistente di Pontecagnano usato dall’aviazione privata. L’idea Grazzanise, che doveva sorgere in luogo di una aerovia militare, è abortita sul nascere, complice mille problemi (basti pensare che è territorio casalese…) e la vicinanza di Fiumicino a poco più di 150 chilometri che ne rendeva superflua la vocazione internazionale.
L’aeroporto di Salerno invece ha altre potenzialità, soprattutto sul piano dello sviluppo turistico di un territorio che si spinge fino alla Basilicata e alla Puglia.
Pontecagnano (che poi è diventato Costa d’Amalfi-Salerno e poi ancora Costa d’Amalfi–Cilento da poche settimane), a dire il vero in questi anni ha provato più di una volta a decollare ma aperture e chiusure si sono succedute a causa dello scarso utilizzo dei voli via via programmati e dei fallimenti di compagnie di secondo piano che vi hanno operato, traducendo la storia in uno spreco di fondi stanziati dai vari soci del consorzio di gestione, Camera di Commercio salernitana in testa.
Nonostante ciò, l’anno scorso è stato inserito nel Piano Nazionale degli Aeroporti come aeroporto di interesse nazionale, anche perché Capodichino viaggia velocemente verso la soglia dei 6 milioni e mezzo di passeggeri all’anno, suo punto di massima espansione in quanto scalo cittadino, in un quadro che parla di uno sviluppo fino a 10 milioni di passeggeri all’anno. Serve una valvola di sfogo e Salerno potrebbe esserlo.
L’adeguamento della pista, vero tallone d’Achille dell’aeroporto ed ostacolo al suo sviluppo, è stato deciso e finanziato insieme ai lavori alla torre di controllo e alle opere accessorie. 40 milioni appunto che però ora pare siano messi in dubbio. Ad agosto infatti l’Enac infatti avrebbe lanciato un ‘alert’ invitando Salerno a frenare le sue ‘voglie’.
Secondo il senatore Cioffi, nei piani dell’ente ci sarebbe l’idea di far tornare Salerno come solo aeroporto di aviazione civile e forse destinare la dotazione di 40 milioni di euro verso altri lidi. “La decisione di Enac non ha senso – attacca il senatore grillino – l’aeroporto deve essere completato e fatto entrare in funzione. Se il Governo ha deciso per il suo rilancio perché mettersi di traverso? Non è che questo è un giochetto per dirottare i fondi di Salerno sull’aeroporto di Firenze?”. Dove pure è in atto una rivoluzione aeroportuale già peraltro finanziata con 70 milioni di euro. “Noi pensiamo che l’aeroporto deve essere completato e fatto entrare in funzione – continua Cioffi in un suo intervento ‘social’ – L’Enac non può arrogarsi un ruolo che non ha. Se è stato deciso che l’aeroporto di Salerno è di interesse nazionale non può affossarlo l’Enac. Il sospetto è che questo sia un giochetto per dirottare i soldi di Salerno su Firenze, guarda caso la città di mr. Renzi. Salerno e Napoli possono creare una forte sinergia che è un valore aggiunto per la Campania. De Luca che è il governatore del PD cosa dirà a Renzi che è il segretario del suo partito?”.