E’ questione di tempo, ma presto gli “host” – locatori di affitti brevi, albergatori e bed & breakfast che siano – saranno inseriti in una banca dati della ricettività, al fine di contrastare l’evasione nel settore turistico. Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha infatti firmato il decreto ministeriale che disciplina la nascita di questa piattaforma che servirà per mappare gli annunci relativi alle strutture ricettive e gli immobili destinati agli affitti brevi.
In sostanza, come riporta Il sole 24 Ore, nella “banca dati” confluiranno le unità destinate ad affitto breve presenti nel territorio nazionale, identificate secondo un codice alfanumerico, denominato “codice identificativo”, da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza. Quest’ultimo obbligo non riguarda i locatori di immobili con contratti di durata inferiore a 30 giorni, ma i titolari di strutture ricettive, i soggetti che esercitano intermediazione immobiliare e i portali telematici, pena la sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro. In caso di reiterazione della violazione la multa verrà maggiorata del doppio, da mille a 10mila euro.
L’introduzione della banca dati, adottata in pieno accordo con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, rende omogenei i dati delle strutture ricettive su base nazionale. È previsto, infatti, che la banca dati indichi una serie di parametri idonei ad individuare la struttura ricettiva. Tra questi, ci sono: la tipologia degli alloggi, l’ubicazione, la capacità ricettiva, gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva, il soggetto che esercita l’attività, anche in forma di locazione breve, il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice alfanumerico generato dalla banca dati stessa.
Il decreto attuativo del ministero del Turismo ha già ottenuto parere favorevole del Garante per la privacy e nei prossimi mesi dovrà essere indetta una procedura pubblica per affidare la realizzazione della piattaforma. È previsto, inoltre, che un protocollo d’intesa tra Stato, Regioni e Province autonome provveda a specificare in modo omogeneo a livello nazionale criteri idonei e parametri tecnici per definire le macro-tipologie della ricettività extra-alberghiera.