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Affondo di Bonomi per il Club Med: lanciata la contro-opaERT

Il balzo del titolo del Med alla Borsa di Parigi dopo la comunicazione dell'Opa di Bonomi.

Alea Iacta Est. Andrea Bonomi ha deciso. E lancia la sua opa sul Club Med. Sarà il suo fondo di private equity Investindustrial a offrire 790 milioni di euro per arrivare a controllare il 100% dello storico operatore francese, di cui ha già in portafolio l’11% attraverso la holding di famiglia BI-Invest. L’obiettivo dichiarato è quello di “comprare il 100% delle azioni, inclusi i bond convertibili Oceane 2015, e poi ritirare la società dalla Borsa di Parigi, facendola  diventare e  una società privata” ha detto Bonomi in una call con i giornalisti.

L’offerta è di 21 euro ad azione, ovvero il 22% in più di quanto abbiano proposto il duo franco-cinese della cordata Gallion Invest, formata da Ardian, ex Axa, e dal conglomerato cinese Fosun, insieme con il management del gruppo capitanato da Henri Giscard d’Estaing, figlio dell’ex presidente francese Valery, che avevano lanciato oltre un’anno fa una opa per 17,5 euro ad azione. Il finanziere milanese ha atteso l’ultimo giorno possibile per lanciare la sua contro opa, ovvero ieri, l’ultimo del mese di giugno, facendo schizzare le azioni del Med verso l’alto, prima di essere sospese per eccesso di rialzo. Bonomi ha commentato così la sua mossa, che potrebbe far tornare sotto controllo italiano, dopo gli anni d’oro con la famiglia Agnelli quali maggiori azionisti, il più conosciuto tour operator al mondo: “Con questa offerta forniremo a Club Med i mezzi per attuare un ambizioso progetto e l’abilità di ritornare a una crescita sostenibile, rispettando i valori, l’identità e i suoi dipendenti “ si legge in un comunicato della sua società, che promette anche “ulteriori investimenti per 150 milioni di euro nel gruppo turistico francese”. Bonomi ha anche ringraziato le banche italiane che lo hanno finanziato in questa operazione: si tratta di Intesa Sanpaolo e Unicredit, con 120 milioni di euro a testa. Unicredit è anche il garante dell’offerta. Lazard e lo studio legale Cleary Gottlieb hanno invece operato come advisor.

Ora la palla passa agli avversari di Ardian-Fosun, ad oggi al 9,5% e l’8,9% del capitale, che potrebbero rilanciare. Ma Bonomi promette battaglia “questa è un’Opa senza nessuna condizione, se questi signori offrono un pelo di più non sarà facile: se partecipiamo a un’operazione, lo facciamo per vincere”. Ma oltre agli avversari sul mercato, Bonomi si trova a fer i conti anche con lo stato francese, solitamente molto protezionista e dirigista con i suoi gioielli. La vicenda Alstom insegna. Ma il finanziare butta acqua sul fuoco e sottolinea come “non ci aspettiamo che il governo intervenga in questioni private, ci aspettiamo che sia contento e che abbia rispetto per gli italiani che investono in una loro bandiera, al di là magari di qualche dichiarazione a titolo personale” ha detto, sottolineando scherzosamente come: “e quando ci comprano Gucci e Loro Piana cosa facciamo? Scateniamo la Garibaldi?”.

Per lo sviluppo del brand Bonomi ha le idee chiare, oltre che un tesoretto da 150 milioni da investire: Sei i villaggi nuovi che vorrebbe, non abbandonando il focus sull’Asia e la Cina, con una strategia che punti un po’ meno sull’alto di gamma e, ancor più, sulle famiglie, anche con un nuovo brand,  JoyView per il Club Med. Ma si continuerà a investire anche in Europa, con ben 5 milioni di euro, ad esempio, da decicare all’apertura di un nuovo negozio interattivo a Parigi.

Sui tempi la legge francese è abbastanza chiara. Ci vorranno 2 o 3 settimane per l’approvazione del documento depositato alla Amf, l’Autorité des marchés financiers, ovvero la Consob francese, dopo di cui si aprirà il periodo dell’offerta, che dovrebbe chiudersi a fine agosto o , al più tardi, ai primi di settembre. Ricordiamo che a fianco di Bonomi nel l’operazione, anche la Global Resorts Sas, dove si trovano “professionisti di primaria importanza nel settore turistico, quali Sol Kerzner, imprenditore di origini sud-africane e fondatore di numerose catene alberghiere di fama internazionale tra cui Atlantis e One&Only e GP Investments, proprietario di Brazil Hospitality Group una delle più importanti catene brasiliane di alberghi”.