I guardiani e le guide dei musei svolgono un servizio pubblico essenziale, come quello dei conducenti dei mezzi pubblici o dei controllori di volo. Devono pertanto avere le stesse responsabilità e sottostare alle regole, “portando i luoghi della cultura al rango di servizio pubblico”. Sicuramente alzerà un polverone la proposta fatta dal ministro della Cultura Dario Franceschini nello studio di Che Tempo Che Fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su RaiTre. Tra gli obiettivi del ministro, c’è quello di evitare “scioperi selvaggi come quello che, da Pompei, ha fatto il giro del mondo”. Il perché renderli impossibili lo suggerisce il buonsenso, come riassume lo stesso Franceschini: “Quando hai mille o duemila turisti in fila, persone che hanno prenotato il biglietto mesi prima, con tutti i riflettori del mondo puntati, e fai un’assemblea sindacale tre giorni di seguito dalle 8.30 alle 11.30, è chiaro che non stai esercitando un diritto ma cerchi di creare un problema, e stai anche danneggiando il Paese”. Secondo Franceschini, “Come ci sono regole particolari sui servizi pubblici, così devono esserci per i musei e per i luoghi della cultura”. Ma ecco, riportata da Repubblica.it, la risposta di Claudio Meloni, responsabile della Cgil per i Beni culturali: “La legge di regolamentazione degli scioperi già prevede la tutela del patrimonio culturale tra i servizi essenziali”. Un’ulteriore regolamentazione comporterebbe di fatto l’impossibilità per questi lavoratori di scioperare, “cosa del tutto improponibile dal punto di vista costituzionale”.