Gli agriturismi sono pieni per questo fine anno. La corsa alla prenotazione per le festività natalizie e Capodanno è cominciata a metà ottobre, con un mese di anticipo rispetto al 2015. E il punto di forza dell’agriturismo per Capodanno è indubbiamente l’offerta enogastronomica, caratterizzata da una varietà di ricette locali o familiari, preparate con impiego di prodotti propri o tipici della zona. Il trend positivo del settore rimane quindi costante anche nel 2016, sia per il numero di strutture sia per le presenze (fonte ISTAT ottobre 2016). Le aziende agrituristiche italiane autorizzate nel 2016 sono state 22.238, 494 in più rispetto all’anno precedente (+2,3%), mentre le presenze dei clienti negli agriturismi italiani ammonta a 11,3 milioni (+4,9% rispetto al 2014), come emerge dall’indagine Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi. Viene confermata anche nel 2016 la tendenza a diversificare i servizi, proponendo pacchetti turistici integrati: 8.162 aziende svolgono contemporaneamente attività di alloggio e ristorazione, 10.440 offrono oltre all’alloggio altre attività agrituristiche e 1.707 svolgono tutte le tipologie di attività agrituristiche autorizzate (alloggio, ristorazione, degustazione, ecc.). L’83,9% delle aziende agrituristiche è situato in aree montane e collinari, il restante 16,1% è localizzato in pianura. La crescita del numero di agriturismi è più vivace nel Centro del Paese (+5,1%) rispetto al Nord (+1,7%), mentre nel Mezzogiorno si registra un calo (-1,1%). Più di un’azienda agrituristica su tre (36,1%), oi, è a conduzione femminile.
E secondo una recentissima indagine di Agriturist Lombardia, basata sul monitoraggio dei visitatori del proprio portale internet, dal 15 ottobre al 15 dicembre la domanda di agriturismo per il periodo di Capodanno (30 dicembre 2016 – 2 gennaio 2017) si è presentata in crescita del 12% rispetto all’anno scorso. Saranno quindi circa 12.000 gli ospiti, soprattutto per due o tre notti, e circa 60.000 a tavola per il cenone di San Silvestro.