Conto salato, anzi salatissimo quello che Air France si ritrova a pagare dopo le due settimane di sciopero dei piloti, che hanno fatto calare del 15,9% il traffico passeggeri e del 17,7% quello cargo. Il duro confronto con i piloti avrà infatti un impatto negativo per 320-350 milioni di euro sul margine operativo lordo nel terzo trimestre, anche se “il costo complessivo legato alle proteste – dice il direttore finanziario Jean-Francois Riolacci in un comunicato – potrebbe essere ben più alto, e arrivare fino a 500 milioni di euro, a causa del calo delle prenotazioni anche per i prossimi mesi e ad alcune riduzioni dei prezzi che operati per rimettere i clienti sugli aerei”.
La previsione di margine operativo per l’esercizio 2014 è quindi rivista al ribasso, da 2,2-2,3 miliardi di euro a 1,7-1,8. Questo impatto negativo, ha precisato ancora Riolacci, “si ritroverà praticamente equivalente a livello del risultato netto”. E il braccio di ferro potrebbe riprendere. Infatti il nodo della protesta non è stato ancora sciolto: il gruppo franco-olandese per sopravvivere aveva progettato il lancio di una low cost europea da 100 aeromobili, Transavia Europe, per essere ancora concorrenziale sul corto-medio raggio. Proprio il piano che non piace ai piloti.