Il codice identificativo per gli affitti brevi online è da poco legge in Lombardia con due mesi di tempo per adeguarsi ma il Governo sta già pensando di estendere questa pratica a livello nazionale.
Lo conferma il ministro del turismo Gian Marco Centinaio che, come riportato dal Sole 24 ore, ha dichiarato: «Stiamo lavorando ad un progetto per far sì che chi lavorerà in legalità verrò fornito di un codice identificativo e quindi potrà promuovere e vendere le proprie strutture anche sui siti on line, chi invece non avrà il codice identificativo vorrà dire che sarà un abusivo».

E dovrà pagare sanzioni salate: «L’obiettivo è dare le stesse multe dell’Inghilterra (dove una norma simile è già in vigore): 100mila euro di multa a chi opera senza codice identificativo».  Una cifra di molto superiore a quella prevista dalla Lombardia, dove la multa è di 2500 euro, e che secondo Centinaio dovrebbe dissuadere e scoraggiare gli abusivi.

Secondo il ministro facendo riemergere il sommerso l’Italia potrebbe raddoppiare i 40 miliardi di introiti che arrivano attualmente dai turisti stranieri.
La misura è diventata urgente in seguito al flop della cedolare secca, la tassa del 21% sugli affitti brevi voluta dal precedente governo: il gettito atteso era di 83 milioni di euro ma ne sono entrati solo 19 milioni dopo il rifiuto delle piattaforme e il ricorso alla giustizia amministrativa.