Lo scorso febbraio, a San francisco è stato annunciato il lancio di Airbnb Plus, una nuova categoria disponibile sulla piattaforma, che offre ai viaggiatori una selezione di case verificate secondo criteri di comfort, qualità e design.
“Sono oltre 100 i parametri che vengono valutati dai nostri ispettori per decidere se una proprietà è adatta ad entrare nel programma – ci spiega Antonio LaVeneziana, Head of business operations di Airbnb Italia – ma gli italiani non si sono fatti scoraggiare da questo tanto che oggi in Italia abbiamo oltre 500 appartamenti in questa categoria”.
Ad otto mesi dal lancio l’Italia è dunque il paese che ha fatto registrare i riscontri più positivi su questa nuova opportunità, sia in termini di numero di annunci, cresciuti del 120% dal lancio ad oggi, che in utilizzo del servizio, con un +60% registrato nel numero di prenotazioni tra il secondo e il terzo trimestre.
“Gli italiani amano il design, lo scelgono per proprie case e lo cercano anche quando viaggiano in giro per il mondo – ha commentato Matteo Frigerio, Country Manager di Airbnb Italia. E’ questo il segreto del successo di Plus in Italia che, con tre mercati già attivi e altri otto previsti per il 2019, è sicuramente tra i Paesi che hanno saputo meglio cogliere l’opportunità di una categoria garantita per qualità e comfort ma che trova il suo tratto distintivo soprattutto nell’unicità del design di ogni appartamento.”
Roma e Milano in particolare sono protagoniste della crescita anche a livello internazionale: Milano si distingue per il tasso di crescita (+86%), mentre Roma insieme a San Francisco, Sydney, Melbourne e Barcellona rientra tra i mercati con l’offerta più alta.
A questi due primi mercati si è da poco aggiunta Firenze e sono prossime al lancio Venezia, Torino, Bologna, Napoli ma anche la campagna Toscana, la Sicilia, la costiera Amalfitana e la provincia di La Spezia.
Le prenotazioni Airbnb Plus in Italia ad oggi arrivano principalmente da Stati Uniti (44%), Inghilterra, Australia, Canada e Francia. Per quanto riguarda gli italiani che scelgono Plus quando viaggiano all’estero, le mete preferite sono invece Los Angeles (26%) Londra (16%) Cape Town (16%), Barcellona (8%) e Toronto (4%).
“Non dobbiamo pensare alla categoria Plus come a delle case di lusso come inizialmente interpretato dalla stampa – prosegue Laveneziana – ma più a delle sistemazioni comfort dove la cura del dettaglio la fa da padrone e per le quali le persone sono disposte a spendere di più. In Italia abbiamo assistito ad una vera e propria corsa per entrare a far parte del programma con diverse case studiate e arredate appositamente per essere poi prenotate tramite Airbnb”.
Per poter entrare a far parte della categoria Plus le case devono rispettare criteri di selezione piuttosto rigidi (tra cui l’aver accettato almeno il 95% delle prenotazioni e aver ricevuto una valutazione media da parte degli utenti di 4,8 stelle su 5) e superare l’ispezione degli ispettori Airbnb che si assicurano che queste rispettino degli alti standard in termini di omogeneità dei servizi offerti, cura dei dettagli, stile, pulizia e accessori, attraverso una checklist di oltre 100 punti.
Tra questi ci sono ad esempio il doppio cuscino per ciascun ospite, la cabina armadio, la bottiglia d’acqua sul comodino, una raccolta di racconti sul comodino e una luce da lettura per la sera. O ancora avere un check in semplice, preferibilmente digitale, la macchina da caffè e il bollitore, asciugamani di prima qualità, un tocco floreale, wifi performante, l’aria condizionata e tv con abbonamento a serie e film.
Una lista non esaustiva dei requisiti è disponibile a questo link
Arrivati al termine del processo, gli host Plus possono però godere di evidenti vantaggi economici, poichè a livello globale è stato registrato un aumento delle prenotazioni del 40% e il 75% di crescita nei guadagni.
“La nostra scommessa – conclude Laveneziana – è quella di dare all’host il potere di diventare imprenditore e scommesse come quella di Airbnb Plus vanno proprio in questa direzione”.