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Airbnb, quasi 200mila euro dalla tassa di soggiorno a PalermoERT

Un percorso partecipativo coinvolgerà associazioni e cittadini, Comune di Palermo e host palermitani per immaginare a quale progetto destinare parte del gettito della tassa di soggiorno raccolto online tramite Airbnb. Per ogni prenotazione effettuata da un viaggiatore, Airbnb raccoglie direttamente l’imposta e la riversa trimestralmente al Comune, raccogliendo da aprile a giugno quasi 200mila euro

Tre ambiti tra cui saranno scelte le proposte

Il prossimo autunno sarà organizzato un percorso partecipativo, con al centro un workshop promosso da Airbnb e coordinato dagli host, che produrrà alcune visioni per il futuro di Palermo. I frutti di questa attività serviranno per individuare un progetto dedicato al benessere della città o alla sua promozione, con focus negli ambiti dell’accoglienza turistica, delle politiche sociali o della trasformazione urbana, in linea con le priorità di lavoro del Comune; per la realizzazione di uno o più progetti, che saranno realizzati a partire dal prossimo anno, gli host di Airbnb metteranno a disposizione la quota dell’imposta che sarebbe di loro spettanza, pari ad un massimo del 10% di quanto incassato online dal Comune tramite Airbnb. A facilitare questo esperimento di partecipazione ci sarà SìHost, l’associazione locale di host (come sono definiti da Airbnb i proprietari di casa che condividono i propri spazi) nata alcuni mesi fa in città e già molto impegnata nel creare rete fra gli host locali e nella promozione del territorio.

“Palermo è stata la prima grande città del Sud Italia con cui abbiamo firmato un accordo per la tassa di soggiorno e siamo molto felici che il Comune voglia farne un’occasione di ulteriore dialogo con la propria cittadinanza” ha dichiarato Matteo Frigerio – Country Manager per l’Italia. “Siamo felici di poter far crescere ancora la nostra collaborazione con Palermo: dall’apertura al tema dell’accessibilità nel mondo dell’ospitalità passando per la semplificazione attraverso la tecnologia, sono diverse le aree di collaborazione che speriamo di replicare in molte altre città italiane. Le migliori politiche per il turismo sono quelle pensate per portare un beneficio diffuso, in primis per i residenti”.

 

Airbnb in Sicilia

Il business delle case rappresenta proprio in Sicilia un importante bacino di presenze per il nostro Paese. Palermo (con 110 mila visitatori provenienti da 116 Paesi del mondo che, nel 2017, hanno scelto di utilizzare Airbnb per i propri soggiorni), Catania (60 mila persone da 107 Paesi) e Siracusa (50 mila visitatori da 102 Paesi) sono tra le città italiane preferite dai turisti. I visitatori che, grazie ad Airbnb, hanno soggiornato nelle tre città siciliane rappresentano un’opportunità di profitto anche per gli host. A Palermo chi decide di affittare lo fa, in media, per 35 giorni l’anno, garantendosi un guadagno di 2.154 euro di media; a Catania si sale a 38 giorn/anno, per un valore medio di 2.350 euro di guadagno stimato per gli host. Infine, a Siracusa si affitta mediamente per 28 giorni l’anno, ma con guadagni per gli host che salgono a 2.425 euro.