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Alberghi in Africa, il futuro è nel multibrand e nel 3 stelleERT

Secondo le previsioni del World Travel & Tourism Council la crescita del settore alberghiero nell’Africa sub-sahariana nei prossimi 10 anni sarà superiore al 5%. Nella foto, il Protea Hotel Burning Shore in Namibia, proposto da Marriott

La previsione di crescita del settore alberghiero nell’Africa sub-sahariana sarà superiore al 5% all’anno per i prossimi 10 anni. Secondo il World Travel & Tourism Council il dato è troppo allettante per essere ignorato dalle grandi catene alberghiere. Il futuro del settore è la realizzazione di un numero sempre crescente di strutture alberghiere di medio livello che offrano una buona qualità a un prezzo concorrenziale. I gruppi, inoltre, scelgono la strategia di posizionarsi sul mercato africano con un’offerta multipla di marchi. E a guidare la classifica dei multibrand è Marriot, che nell’Africa sub-sahariana conta oggi oltre 10 diversi marchi.

A confermare la tendenza è l’indagine della Hotel Chain Development Pipeline Survey, che analizza l’intero spettro degli alberghi messi in cantiere dai vari gruppi in Africa. In testa alla classifica risulta il gruppo Hilton, con 7250 stanze in cantiere, +18% sull’anno precedente. Segue a ruota il gruppo Carlson Rezidor, con 6953 nuove stanze in via di realizzazione per 32 nuovi alberghi e al terzo posto c’è il gruppo Marriot, con 6412 stanze sparse in 36 nuove proprietà (+22% rispetto al 2014).

Per quanto riguarda il numero di strutture alberghiere in cantiere in pole position c’è ancora il gruppo Marriot, con 36 strutture, seguito da Carlson Rezidor (32), Hilton (29) e Best Western (12).

Tra gli altri gruppi segnalati spiccano Kempinski e Fairmont, focalizzati su grandi hotel di lusso, e Mengalis, una nuova catena lanciata nel 2013.