Non finiranno con il superbonus all’80% gli interventi previsti dal governo in favore del settore alberghiero. Oltre al bonus semplificato per gli alberghi per ristrutturazioni, interventi, ammodernamenti, dotazioni e quant’altro – bonus annunciato nei giorni scorsi dal ministro Massimo Garavaglia, e sostenuto dalle risorse del Pnrr – sarebbe in gestazione una sezione del Fondo di garanzia per le imprese (o del Fondo rotativo per l’innovazione) tutta riservata al turismo.
Secondo il Sole 24 ore, per garantire la liquidità per i medesimi interventi compresi dal bonus, che dovrebbe essere accompagnata anche da un contributo a fondo perduto per spese fino a 50mila euro, da richiedere prima della fine dei lavori, suscettibile di incrementi se gli interventi dovessero riguardare la digitalizzazione, giovani e donne, e strutture operanti nel Meridione. Il credito d’imposta sarà dunque fino all’80% dell’importo complessivo, scorporato dal contributo a fondo perduto, nei limiti di 140 mila euro totali.
Sono tutti particolari importanti e decisivi, che anche la neopresidente di Confindustria Alberghi, Carmela Colaiacovo, aveva (proprio su queste pagine) sollecitato. “Le risorse ci sono e sono importanti. Noi abbiamo nel Recovery un fondo dedicato alla ristrutturazione delle strutture ricettive di ogni tipo che vale 1,8 miliardi e che con l’effetto leva può arrivare a oltre 3 miliardi di euro”, aveva detto il ministro annunciando il bonus all’80% per gli alberghi.
Le stime del ministero parlano di 600 milioni di euro in tre anni, 500 dei quali di provenienza Ue, per circa settemila interventi.