Alitalia: decisa la procedura di amministrazione straordinaria

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L’Assemblea degli azionisti di Alitalia, riunitasi oggi, ha preso atto ufficialmente dell’esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l’attuazione del rilancio e della ristrutturazione della Società.

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell’Assemblea, vista la grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società, del venir meno del supporto dei Soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge”.

Come noto, i soci italiani ed Etihad si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro condizionando la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti.

Ora si attende la nomina dei 3 commissari straordinari da parte del governo (molto probabile quella di Luigi Gubitosi e Guido Laghi). Questi avranno 180 giorni di tempo per presentare l’ennesimo piano di salvataggio della compagnia.

Giorni che però non bastano per garantire la continuità delle operazioni per Alitalia.

Anche se la compagnia dichiara che “i voli e le operazioni Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista” la realtà è che c’è bisogno di capitali immediati per garantirne la liquidità, per questo si ipotizza un prestito ponte, dai 300 ai 500 milioni di euro, che sarebbe concesso dal ministero del Tesoro dopo il via libera atteso da Bruxelles.