Ancora una rottura nelle trattative sul contratto tra Alitalia-Ita e i sindacati. Da parte loro, i rappresentanti dei lavoratori hanno fatto sapere che si è arrivati alla rottura totale con i vertici di Ita, dopo che il nuovo vettore ha detto di essere pronto ad avviare chiamate ad personam per il personale da assumere, senza l’applicazione del contratto nazionale.
In totale, si tratta di circa 2.800 tra piloti, assistenti di volo e personale di terra che da questa settimana verranno assunti con un regolamento aziendale, senza un contratto collettivo. Resta ancora sul tavolo, invece, il discorso sulla cassa integrazione per i dipendenti che non verranno assorbiti: al momento, la proposta della compagnia prevede la proroga di un anno, ma le sigle puntano ad arrivare al 2025.
Intanto, in attesa del decollo dei primi voli il 15 ottobre, le sigle sindacali sono pronte a scendere in piazza già venerdì 24 settembre, quando è stato confermato lo sciopero del trasporto aereo. Secondo i sindacati le proposte contrattuali di Ita prevedono un taglio medio di circa il 38% degli stipendi rispetto ad Alitalia e colpiscono soprattutto i naviganti, che hanno stipendi più alti rispetto ai dipendenti di terra (eccetto i dirigenti).
Proprio il piano assunzioni voluto dal presidente Alfredo Altavilla, ha scatenato la reazione di tutte le organizzazioni sindacali, dai confederali ai Cobas che, dopo l’incontro con i vertici aziendali di ieri pomeriggio, si aspettavano quanto meno l’avvio di una mediazione. Altavilla è stato invece irremovibile, ribadendo che verrà applicato alla lettera il nuovo regolamento aziendale.
Ogni giorno – calcola l’azienda – circa 100-150 candidati tra piloti e assistenti di volo, verrà selezionato e quindi assunto. Si parte già oggi con l’obiettivo di chiudere in fretta. Per consegnare all’Enac entro il 23 settembre i nominativi per gli equipaggi. Sempre che nuovi colpi di scena non modifichino la direzione di marcia intrapresa dalla società visto che ieri erano più di mille all’Eur – sotto la sede della compagnia – a protestare con fumogeni e bandiere contro le scelte dell’azienda. E proprio per aumentare il pressing Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ug, Usb, Fast Confsal e le associazioni professionali Anpac, Anpav, Anp e Navaid, non hanno lasciato il tavolo della trattativa, restando asseragliati negli uffici di Viale dell’Arte di Ita per tutta la notte.